2018-2020 Albino, Bergamo, Italia

RSA Fondazione Honegger

Progettare Casa Honegger significa per noi immaginare la vita di una comunità nei suoi aspetti quotidiani. Significa vivere mentalmente non tanto gli eventi eccezionali, ma piuttosto lo svolgimento di una giornata come tutte le altre. L’esperienza quotidiana ed ordinaria è a nostro parere l’unico luogo fisico e mentale sul quale valga la pena concentrare lo sforzo progettuale, perché è solo nella normalità dei momenti ordinari dell’esistenza che è possibile trovare il senso e la qualità della vita. Se questo è vero in tutte le stagioni, con l’avanzare dell’età il valore specifico di questi istanti aumenta e diventa centrale in relazione all’aspettativa di vita. Molto di questo valore passa attraverso la densità e la qualità delle relazioni che si generano proprio nell’ordinarietà della vita quotidiana della casa. Abbiamo immaginato una comunità dinamica e una casa che fosse accogliente nei confronti dei residenti ma anche nei confronti della città, diventando un luogo di incontro tra generazioni, ridefinendo il rapporto con il contesto urbano e aprendo ai cittadini parte dei suoi spazi e potenzialmente parte delle sue attività. Andare a visitare un familiare o prendersene cura professionalmente, sono atti di civiltà che arricchiscono l’intera comunità urbana. Immaginare un ambiente accogliente dove questo arricchimento possa diventare quotidianità vissuta è l’obiettivo che ci proponiamo di aiutarvi a raggiungere con questo progetto.

Ridefinire il rapporto con la città immaginando una modalità più accogliente di ricezione e di interazione con il contesto urbano. Abbiamo ridefinito l’ancoramento a via Crespi ridisegnando l’ingresso in modo che venga a formarsi uno spazio pubblico esterno ottenuto grazie all’arretramento della recinzione e la formazione di un’area di sosta veloce (drop off) per dei veicoli. E’ stato poi immaginato che lo spazio pubblico esterno potesse idealmente proseguire all’interno. Compatibilmente con i protocolli e le sicurezze necessarie sarebbe importante facilitare e semplificare la massimo l’accessibilità a questo spazio da parte di tutti i cittadini. Localizzare qui la caffetteria ha esattamente lo scopo di caratterizzare lo spazio con i medesimi tratti di una piazza.  Da qui è subito possibile accedere al front desk degli uffici. Anche l’accessibilità alla parrucchiera potrebbe essere eventualmente aperta ad utenti esterni o ai familiari dei residenti.

Abbiamo immaginato che il collante della vita della comunità possa essere costituito dal promuovere una condivisione attiva dell’esperienza abitativa. Questo passa dalla possibilità di sviluppare e condividere degli interessi. Per questo abbiamo immaginato che lo spazio dovesse in qualche modo essere strutturato per consentire e in qualche modo stimolare questa condivisione attiva. Abbiamo pensato di farlo innanzitutto recuperando una certa continuità con gli spazi esterni. Un rapporto più organico non solo in termini di accessibilità ma anche di contatto visivo con l’esterno è a nostro avviso di fondamentale importanza.

La sala dinamica è il cuore della vita quotidiana della casa. Si modifica per seguirne la vita e le attività aperta sugli spazi esterni. E’ il luogo della condivisione dell’esperienza abitativa: un soggiorno tematizzato e personalizzabile, una sala conferenze, sala banchetti, luogo per cerimonie e celebrazioni aperto alla città.



Architecture, Interior design: JDP ARCHITECTS (Joseph Di Pasquale, Paolo Labbadini, Diana Ranghetti, Carlo Caserini, Paola Sacchi, Anna Chistopolova)

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