20182018 Lissone, Italia
Living Lissone
La ricucitura e la riattivazione dei tessuti urbani consiste innanzitutto nella ricucitura e riattivazione delle micro relazioni sociali, partendo dalle relazioni interpersonali e intergenerazionali per arrivare alle attività e alle funzioni più minute del tessuto che devono essere reinserite in un flusso efficace di scambi culturali, sociali ed economici. Il perseguimento di questo obiettivo attraverso la concreta attivazione delle relazioni di prossimità con il contesto urbano è un principio fondante il progetto Living Lissone. Non stiamo ovviamente parlando solo dei rapporti morfologici ed urbanistici, ma soprattutto di come la comunità di “LiLi” possa estendersi per contagio virtuoso ai cittadini che abitano, lavorano o frequentano le vicinanze dell’intervento. Oggi non è più possibile disegnare lo spazio fisico della città senza configurare anche il suo corrispondente virtuale (digital twin). Questo doppio livello di azione deve essere integrato in un unico approccio progettuale che fa evolvere il disegno urbano così come lo abbiamo conosciuto nella sua versione contemporanea e digitale (digital urbanism). La riattivazione dello spazio pubblico passa necessariamente dalla riattivazione delle relazioni di prossimità interpersonali, intergenerazionali ed economiche. Il microtessuto del centro storico deve essere quindi innervato da un nuovo percorso che non può limitarsi ad un disegno più o meno riuscito ed elegante dei selciati e della pavimentazione, ma che deve concepire lo spazio urbano come un vero e proprio hub di interscambio tra mondo virtuale e mondo fisico. Questo comporta da un lato la concezione di uno strumento digitale (App LiLi) che, invece di segregare i cittadini nella propria abitazione, promuova le relazioni di prossimità (IoP - Internet of People) e dall’altro la concezione dello spazio urbano come dispositivo ed interfaccia fisica dello strumento digitale. Al centro c’è il cittadino e la riconquista dello spazio, delle strade e delle piazze.
Architecture, Interior design: JDP ARCHITECTS (Joseph di Pasquale, Diana Ranghetti, Paolo Labbadini)